Spiagge:
Kalami, Aghios NiKolaos, Halkos, Kombonada, Lykodimou, Diakofti, Paleopoli, Melidoni, Agia Pelagia, Avlemonas, Fyri Ammos (Kalamos), Kapsali, Platia Ammos
Località interessanti da visitare
CHORA / AGHIA PELAGIA / AVLEMONAS / POTAMOS / KAPSALI / LIVADI
L’ultima isola dell’Eptaneso è molto lontana dalle altre Ionie. Si trova all’estremità sud-orientale del Peloponneso a soli 10 miglia dal capo Malia nel mar Mirtòo. Citera ha una superficie di 280 kmq. dista 100 miglia dal Pireo cui è regolarmente collegata con navi traghetto e veloci aliscafi.
E’ collegata anche con Kastelli in Creta, Monemvasia, Antikithira, Elafonissi, Neapolis, Ghèraka, Kyparissi e Porto Heli nell’Argolide. Collegata giornalmente con Atene.
Isola molto montuosa, grazie a posizione ed esposizione dei venti gode di un clima mite, salutare e temperato. Nella parte orientale ci sono mare pulitissimo e belle spiagge.
Il capoluogo Kithira si trova nella parte meridionale alle pendici di una collina, con vista del golfo e dell’isoletta Avgò. La cittadina è dominata dalla mole del Castello Veneziano, ora in rovina, costruito nel 1316 e più volte rifatto.
Degli edifici allora esistenti non resta più nulla. Solo la parte nota come Mesa Bourgos è ancora abitata, Qui si conservano ancora alcune chiese del XVI e XVII secolo. La cittadina di Chora si sviluppò fuori dal castello con le sue piccole case cubiche. Nel piccolo museo locale si possono vedere vari reperti trovati a Kithira, Antikithira ed alla piccola isoletta di Avgò.
Tra i vari reperti spicca il Gruppo di Afrodite ed Eros. A 3km da Chòra si trova il porticciolo di Kapsàli diviso in due golfi chiamati Brostinòs Yalòs e Piso Yalòs.
Tra il porto e Chòra si trova la Cappella di Aghios Ioannis Pròdromos in località Gremnòs che risale al XVIII secolo. Vicino si trova una grotta, la cui sorgente la tradizione vuole sia sacra. Altra Cappella salvata si trova nella parte sud-occidentale vicino il paese di Pourko, è dedicata ad Aghia Elèssa, martire nel IV secolo e patrona di Kithira. La chiesa fu costruita nel 1871. Prima di arrivare a Pourkos, partendo dal capoluogo, si visita il paese di Livadi con una chiesa tardo-bizantina dedicata ad Aghios Andreas. Nelle vicinanze si trova anche il Monastero della Panaghia Myrtidiòtissa che offre un panorama indimenticabile verso il mare. Questo monastero fu costruito nel XIX secolo e la sua chiesa, imitazione di quella dedicata alla Madonna di Tinos fu appositamente edificata per custodire l’immagine sacra della Madonna trovata nel 1160 e conservata nel castello.
A sud del Monastero si trova la Chiesa di Aghios Nikolaos Krassàs e quella di Aghii Anargiri del monastero privato costruito nel 1825.
A 17 km da Chòra si trova Mylopòtamos, una località di grande bellezza naturale che prese il suo nome dai 24 mulini ad acqua che operavano qui. Nelle vicinanze si trovano i resti di un castello Veneziano del XVI secolo. La vicina Grotta di Aghia Sofia con le sue stalattiti e stalagmiti è considerata una delle più belle e più ricche della Grecia.
A 3 km si trova la Chiesa della Panaghia Orfani la cui icona in argento è conservata nel “templon” della chiesa che è costruita dentro una grotta. La strada prosegue verso nord passando per Arodiànika ed arriva a Potamòs, centro commerciale dell’isola con numerose belle chiese. A nord di Potamòs si trova l’abitato di Karavàs con sorgenti termali, fondato nel 1600 da gente venuta dalla regione di Koroni nel Peloponneso.
A 5 km da Karavàs c’è il porto di Aghia Pelaghià con una bella spiaggia. A 5 km verso sud di Potamòs si trova Paleochòra (città vecchia) costruita nel XII secolo dagli abitanti del capoluogo fuggiti per paura delle incursioni piratesche.
La città dedicata ad Aghios Demetrios ebbe, nel periodo del suo massimo splendore, 800 abitanti e 72 chiese, tante quante erano le famiglie. Sulla scoscesa costa orientale si trova il Santo Monastero dedicato alla Panaghia (Madonna), la cui icona miracolosa è a due facce.
Da una parte l’icona della Madonna Panton Elpis (Speranza di tutti) e dall’altra l’icona di Aghios Georgios. La chiesa attuale risale al 1840.
Tra le località più interessanti dell’isola sono i paesi di Avlèmonas e Paleòpoli a 32 km verso nord est da Chora. A Paleòpoli, che una volta costituiva un quartiere dell’antica Skandia, troviamo la bella Chiesa di Aghios Cosmas costruita con materiale dell’antico Tempio di Afrodite. All’estremità del porto di Avlèmonas si conservano i resti del castello Veneziano. Sopra la cittadina domina sulla montagnola la Chiesa di Aghios Georghios del monte costruita nel VI secolo con pavimenti in mosaico.
ANTIKITHIRA
Antikithira è costituita da un gruppo di isole che si trovano a sud di Kithira. Ha una superficie di 20 kq e il capoluogo è Potamòs. L’isola è collegata con Pireo e con Kastelli nella regione di Kissamos in Creta. Nell’antichità l’isola si chiamava Eghila. Sembra che i primi abitanti furono i Cretesi ed i Driopi.
Durante i secoli, Antikithira, per la sua posizione strategica, fu occupata dai Romani, dai Bizantini e poi da Veneziani che la chiamarono anche Tsirigoto. Gli odierni abitanti arrivarono da Sfakià nel sud di Creta alla fine del XVIII secolo per sfuggire alla persecuzioni turche. Per lunghi periodi fu anche rifugio dei pirati che imperversavano nel Egeo. Nel 1900 fu recuperata una nave antica con un intero tesoro archeologico. Tra i vari importanti reperti spicca la famosa statua dell’Efebo di Antikithira, ora esposta nel museo di Atene.
Nell’antichità si chiamava Porfyris o Porfyroussa. La mitologia narra che qui ebbe i natali dal mare Afrodite, la dea dell’amore. Il culto per la dea che veniva chiamata Kythèria e Urania Afrodite si praticava nello splendido santuario vicino all’odierna Paleokastro.
Nel II secolo d.C. Pausania narra che in origine il santuario era il più antico ed il più sacro. Qui la dea veniva raffigurata come un “Xòanon”, statua lignea armata.
L’isola fu abitata presto e già nel 1700 a.C. prosperavano le città di Kythira e Skàndia.
Gli scavi in località Kastri, confermano gli insediamenti Minoici all’inizio del secondo millennio.
Seguirono i Fenici che la chiamarono Porfyris per la porpora di cui l’isola era ricca, usata per tingere i loro tessuti ed era un materiale molto prezioso a quei tempi. Più tardi seguirono i Micenei.
Nel 1200 per proteggersi dalle continue incursioni piratesche, gli abitanti trasferirono la capitale a Paleochòra.
Seguì il dominio Veneziano ed il cambio del nome del capoluogo in Cerigo o Tsirigo come la chiamano i locali. Nome presto esteso a tutta l’isola.
Il pirata Barbarossa la saccheggiò nel 1536 anticipando il breve dominio Turco.
In seguito fu occupata dai Francesi e dagli Inglesi che la cedettero alla Grecia nel 1864.