Località interessanti da visitare
ZITSA, METSOVO, KONITSA, ZAGORI, TRISTENO, GREVENITSA, FLAMBOURARI, MONODENDRI, TSEPELOVO, SKAMNELLI, ASTRAKAS
Ioannina, capoluogo dell’omonima regione, è costruita ad anfiteatro intorno al lago Pamvòtida ad un’altezza di 500 mt sul livello del mare.
Le sue naturali bellezze, le vestigia del passato ed i monumenti storici offrono al visitatore tanti motivi per visitarla. Oltre alla lavorazione dell’argento in filigrana e l’abilità degli artigiani nello scolpire il legno.
In città si segnalano il Museo Archeologico ricco di interessanti reperti dei numerosi siti della regione. Il museo Comunale con preziose collezioni di argenteria, costumi tradizionali e tessuti a mano. Ed il Museo del Folclore della Società degli Studi Epiròti con una ricca collezione di oggetti tradizionali.
Non deve mancare la visita all’isoletta di Nyssi al centro del lago.
Il bel Monastero dei Filanthropinòn con affreschi del periodo Bizantino, il museo dedicato al periodo antecedente la guerra dell’indipendenza. Grazie a fiumi e alte montagne è luogo ideale per l’alpinismo, sci, lanci con parapendio e discese con il kayak.
ZITSA
Situato a 28 km verso nord ovest dal capoluogo, il villaggio di Zitsa. Costruito su un pendio è famoso per il suo vino.
METSOVO
Mètsovo è uno dei centri più pittoreschi della Grecia a 60 km da Ioànnina. E’ costruito sulle rovine dell’antica Tymfis ad anfiteatro su una delle cime più alte di Pindos. Luogo di rara bellezza per la varietà dei suoi paesaggi, Mètsovo attrae numerosi visitatori anche per la sua caratteristica architettura.
Di grande interesse si presenta l’iconostasi della Chiesa di Aghia Paraskevi, scolpita in legno e decorata con mosaici. Copia di quelli di Ravenna. Si segnala l’importante Monastero di Aghios Nikolaos per gli affreschi del XVI secolo. Molto interessante è anche il Museo Tositsa per la collezione di arte Epiròta. Gli abitanti sono abili intagliatori di legno e tessitori. Mètsovo è molto conosciuto anche per i suoi formaggi ed il forte vino brusco.
KONITSA
Verso il confine nord della regione a 63 km dal capoluogo si trova Kònitsa tra le pendici verdeggianti di Trapezitsa. Centro commerciale della regione con case tradizionali, la cittadina attrae molti turisti per il selvaggio paesaggio montano che la circonda. Sono possibili numerose escursioni nei monti (Gàmila, Drakolimni).
Nel piccolo Museo del Folclore è esposta una collezione d’arte locale.
Dalla terrazza della Chiesetta di Aghia Varvàra si può vedere il ponte ad arco costruito in pietra. Il più grande dei Balcani. Un percorso tra precipizi boscosi porta al monastero bizantino di Stomiou. Nel complesso monastico di Molivdoskepastì si possono ammirare affreschi Bizantini. Ad Amàrantos, Kavàsila e Pixarià ci sono sorgenti termali.
ZAGOROCHORIA – Foresta Nazionale di Vikos-Aoos
I paesi di Zagòri noti come Zagarochòria costituiscono un’entità geografica, architettonica e culturale di 46 paesini in quell’area. Area delimitata naturalmente dai monti Mitsikèli, Gàmila, Timfris e dal fiume Aòos e suddivisi in Zagòri centrale, occidentale ed orientale.
Questa regione montana è una tra le più ricche di fauna e flora. Non solo per la quantità, ma anche per la rarità delle specie. Esclusivamente costruiti in un tipico stile locale con l’impiego della sola pietra grigia dei monti. Villaggi tradizionalmente dediti da secoli alla pastorizia celebrano ogni anno la riunione dei pastori “Sarakatsàni“.
Il primo sabato di Agosto a Ghiftocampo (campo zingaro) nello Zagòri centrale. Questìevento di straordinario valore tradizionale attrae un numero sempre crescente di visitatori.
A Zagòri orientale appartengono i villaggi di Tristèno, e Grevenitsa fondato nel 1670 d.C. dall’imperatore Bizantino Costantino Pogonianò e Flambouràri. A Zagòri centrale si segnala Vitsa con chiese dall’architettura caratteristica, Monodèndri. Da qui gli amanti di trekking in 5 ore attraversano la Gola di Vikos fino alle sorgenti di Voidomàtis.
Tsepèlovo con il Monastero di Rogovoù del 1050 d.C. Skamnèlli dalle case decorate con pitture risalenti ai secoli XVIII-XIX. A Zagòri occidentale spiccano per la bellezza delle case in pietra il Megàlo Papingo (grande) ed i Mikrò Papingo (piccolo). Da qui comincia il trekking verso il rifugio di Astrakàs (tre ore) e Drakolimni (quattro ore). Nel capoluogo si arriva via aerea da Atene, via mare dal porto di Igoumenitsa. Via terra grazie alla buona rete stradale.
Ioannina – Dodoni
Secondo quanto scrisse lo storico Procopio, la città di Ioannina fu fondata nell’anno 527 da Giustiniano. Il primo importante periodo comincia nel 1204 con la creazione del Despotato dell’Epiro da Michele Comninò. E’ la consacrazione della città come centro spirituale.
Ceduta ai Turchi nel 1430 non si segnala nulla di interessante fino all’avvento del famoso Ali Pascià (1788-1822). La città conobbe un nuovo periodo di splendore economico e spirituale. La sua corte divenne un polo d’attrazione per poeti, letterati. E per i futuri uomini d’armi che guidarono la rivoluzione. La vera rinascita della città comincia nel 1913 con l’arrivo dell’esercito Greco. A 22 km da Ioànnina si trova la zona archeologica di Dodòni, sede del famoso oracolo nell’antichità. E’ una delle aree archeologiche più antiche della Grecia.
I reperti ritrovati vanno dall’età del rame al 2.500 a.C. quando giunsero le prime stirpi Greche. Secondo Omero nel 1800 a.C. arrivarono qui i membri di un ramo dei Thèsproti chiamati Ellopi o Elli. Erano sacerdoti e profeti al servizio di Zeus a Dodona. Da questo nome con l’aggiunta della desinenza “ines” comune in quest’area sembra derivi il nome Ellines (Greci).
Il primo nucleo di culto dedicato a Zeus Dodòneo fu creato nel V secolo a.C. in un piccolo tempio.
Con l’ascesa al trono di Pirro due secoli più tardi, fu costruito il grande tempio ed il teatro. Capace di ospitare 17.000 persone, era più grande anche di quello di Epidauro.
Nel 219 a.C. Dodòni fu saccheggiata per la prima volta dagli Etoli e dal quel momento cominciò a perdere importanza. In questo oracolo, la divinazione avveniva in vari modi, secondo le diverse fasi storiche.
All’inizio dal volo dei colombi, poi dal mormorio del vento tra le foglie dell’albero divinatorio. Ed infine dalla statua bronzea di un fanciullo con in mano dei triangoli. Oggi durante l’estate si eseguono manifestazioni teatrali nell’antico teatro.