Spiagge:
Agios Ioannis Porto, Agios Sostis, Agios Markos Kionia, Agios Romanos, Kolympithra, Kionia, Panormos, Agios Fokas, Isternia Beach, Kalivia, Lychnaftia, Ormos Giannaki, Pachia Ammos, Leivada Bay
Località interessanti da visitare
PYRGOS, FATALADOS, KARDIANI, ISTERNIA, TRIPOTAMOS, VOLAX, KAMBOS, ARNADOS, LOUTRA, TARABADOS, KOUMAROS
Tinos si trova tra Andros, Mykonos e Syros ed è la quarta isola in grandezza delle Cicladi. Ha una superficie di 194 kmq, dista 64 miglia marine da Rafina e 86 dal Pireo, cui è collegata con navi traghetto e veloci aliscafi. E’ ben collegata anche con le altre isole. Il capoluogo è Tinos, punto di partenza per visitare l’isola.
Il territorio abbastanza montuoso raggiunge la cima più alta col Monte Tsikniàs, 713 mt. Secondo la mitologia Eolos, Dio dei venti, dimorava questa montagna che attraversa l’isola alternandosi a fertili valli.
Le coste, più ripide ad Est, seguono la conformazione del terreno e creano piccoli golfi. Il più grande è la Baia di Panormos. Tinos ha molte spiagge facilmente raggiungibili ideali per il nuoto e gli sports acquatici. Il capoluogo Tinos si sviluppò dopo il 1715, anno della dipartenza dei Veneziani.
Le candide case in stile Cicladico e le strette viuzze sono rimaste intatte. Il monumento più importante è senz’altro l’imponente Cattedrale della Madonna. Costruita in marmo bianco, include anche altri edifici. Nel Monastero ci sono anche una Biblioteca con una preziosa collezione di libri ed una Sacrestia ricca di paramenti sacri.
Da visitare il Museo degli Artisti e dei Pittori Neoellenici con importanti opere e la Pinacoteca con copie d’opere d’artisti rinascimentali. Nel Museo Archeologico ci sono reperti antichi provenienti dagli scavi nell’isola. A Tinos si può visitare il Monastero di Aghia Triada del 1610 con la una collezione d’arte popolare. Nel porto si trova la Chiesa dedicata ad Aghios Ioannis. Da notare nei villaggi le famose “piccionaie” con la tipica vivace decorazione. A 5 km dalla città, vicino ai villaggi di Triantaros e Dyo Chorià troviamo il Monastero femminile di Kechrovouni dedicato alla Kimisis della Panaghia (Dormizione della Madonna).
Qui si trova la cella della Santa Pelaghia che sognò il ritrovamento dell’icona della Panaghia Evanghelistria. Da vistare i bei villaggi di Messi, Steni, Myrsini e Falatados. Resti di un castello Veneziano si conservano vicino a Xòbourgo, a 3 km da Steni come alcune vestigia antiche.
Il Convento delle Orsoline e la sua famosa scuola si trovano a Loutrà. Poco distante il villaggio di Komi, uno dei più grandi di Tinos con antiche case ben conservate.
Da qui si giunge a Kolybithra, una delle più belle spiagge di Tinos.
Da Xòbourgo si visita Kampos per proseguire la visita dei villaggi settentrionali Tarambàdos con stupende piccionaie, Kardiani con le sue pittoresche casette e Ysternià noto per i suoi artisti contemporanei. Qui si trova la chiesa di Aghios Athanasios (1453) ed il Monastero della Panaghià Katapolanì (1786).
In quest’area si trova il villaggio di Pyrgos (Panormos) forse il più bello delle Cicladi ed il maggiore dell’isola con una rinomata tradizione di scultura e pittura. Qui nacquero il grande pittore Nikiforo Lytras, il compositore Nikos Skaklotas e gli scultori Dimitris Filippotis e Iannoulis Halèpas. Nella casa di quest’ultimo è attiva tutt’oggi una nota scuola di scultura.
Le case sono decorate esternamente in marmo che conferisce un aspetto signorile a questo splendido posto. Bellissima la sua Piazza con le arcate di marmo, le fontane e le Chiese di Aghia Triada e di Metamorfosis del 17° secolo. Da qui la strada porta a Ormos Panormou, il grazioso porticciolo con le case costruite ad anfiteatro sulla spiaggia.
Nell’antichità Tinos era chiamata Ofioussa ed era la patria del dio Eolos. Questo nome deriva da Ofis, “serpenti” che infestavano l’isola. Gli scavi in località Vryokastro dimostrano che era abitata nell’età del Bronzo e durante l’epoca della civiltà Cicladica. Non ci sono molte informazioni su Tinos durante l’era preistorica. Di certo fu conquistata dagli Ioni nell’anno 1000 che coincise con un grande sviluppo.
Nell’VIII e VII secolo fu sotto il potere di Eretria. Alleata di Atene, prese parte nella battaglia di Salamina.
Nell’isola era venerato il dio Poseidone (Nettuno) come provano le rovine del tempio dedicato a lui ed ad Anfitrite in località Kiona. Durante il III secolo a.C. conobbe un grande splendore e fu occupata nel secolo successivo dai Rodi, che insediarono una base navale. I Romani la occuparono cacciando i Rodi, ma nel’88 a.C. fu saccheggiata dal Persiano Mitridate.
In epoca Bizantina gli abitanti si spostarono nell’entroterra per proteggersi dalle incursioni dei pirati, frequenti e devastanti in quel periodo.
Il suo splendore decadde e dopo la caduta di Costantinopoli fu brevemente presa da Franchi. Nel 1207 passò ai Veneziani che la concessero alla famiglia Ghizi.
In quell’epoca cominciarono le costruzione delle fortificazioni e della fortezza in cima ad una roccia ripida.
Dentro le mura si sviluppò la cittadella dei nobili Veneziani mentre fuori le mura a Xoburgo abitavano i contadini.
Il dominio Veneziano durò 500 anni, più a lungo che nelle altre isole. Ciò permise la creazione della comunità Cattolica più grande delle Cicladi essendosi molti degli abitanti convertiti al Cattolicesimo.
Nel 1538 fu saccheggiata dal Barbarossa e conquistata dai Turchi nel 1715. Per un breve periodo (1770-1774) passò sotto il dominio Russo (Orloff) per essere liberata con la rivoluzione Greca del 1821.
Nel 1822 fu trovata la miracolosa icona della Madonna che si dice fu dipinta dall’Evangelista Luca.
A Tinos si rifugiarono molti Greci dalle isole di Psarà e Chios devastate da Turchi. Tinos contribuì all’insurrezione greca contro l’occupazione turca e nel 1830 divenne parte dell’attuale stato della Grecia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale gli abitanti resistettero all’occupazione italiana e tedesca, lottando strenuamente contro gli oppressori.