Spiagge:
Kolymbithres, Punda, Aghia Maria, Parasporos, Livadia, Krios, Golden Beach, Aghios Fokas, Mikro e Megalo Piperi, Limnes, Logarà, Markello, Alyki, Monastiri, Agia Irini, Molos
Località interessanti da visitare
PARIKIA / NAOUSSA / MARPISSA / PRODROMOS AMBELAS / DRIOS / PISO LIVADI / ALYKI
Paros è la terza isola delle Cicladi dopo Andros e Naxos. Misura 195 kmq di superficie e dista 95 miglia marine da Pireo. Il capoluogo è Parikia. L’isola è collegata giornalmente con Pireo e Rafina, con navi passeggeri/traghetti. Ci sono inoltre buoni collegamenti con le altre isole ed il Dodecaneso.
Con le isole vicine operano numerosi traghetti locali. Esiste una linea aerea con Atene e durante l’estate con Rodi e Creta.
Poiché i gruppi montuosi sono concentrati nel centro e verso Sud, l’isola ha molte estensioni pianeggianti fertili e molte spiagge facilmente raggiungibili.
La cima più alta è quella di Profitis Ilias a 771 m.t. Si notano i due grandi golfi naturali di Naoussa a Nord e di Parikia ad Ovest. Il clima mite, le spiagge sabbiose, i pittoreschi abitati con la loro tipica architettura Cicladica, la ricchezza di bellezze naturali e le buone strutture hanno contribuito all’elevato sviluppo turistico, tanto che d’estate l’isola viene assaltata da una marea umana, assicurando vita mondana, ma anche tranquillità.
Il capoluogo Parikià è situato nella parte Occidentale dell’isola ed è anche il suo porto principale. Occupa il posto dell’antica città e la sua parte centrale si trova quasi al centro dell’abitato, intorno alla collina di Kastro (castello) a Sud del porto.
Presenta l’aspetto di una tipica cittadina Cicladica dall’architettura inconfondibile, con viuzze strette lastricate, con i bordi dipinti di bianco e le arcate, le bianche case a due piani con gli intonaci greggi, le chiese sparse tra le case ed i mulini a vento. Naoussa con le sue candide case, le chiese, i suoi Monasteri, il piccolo e pittoresco porticciolo con il castello veneziano è una degli abitati più belli dell’isola.
Da Naoussa si possono visitare i villaggi della parte Orientale e Meridionale dell’isola (l’altra strada parte da Parikia), Marmara e Marpissa con i ruderi del castello Veneziano sulla collina di Kefalos e col vicino Monastero di Aghios Antonios, Pisso Livadi, Drio, Kosto e Lefkes con la Chiesa di Aghia Triada del XVII secolo.
A breve distanza da Lefkes si trova anche il Monastero femminile “Ton Tharpsanon” con la miracolosa icona della Panaghia Mirtidiotissa e non lontano a Marathi (4 km da Parikia) le antiche cave di marmo. Dopo 2 km si incontra la località Psyhopania ricca di vegetazione ed acque, regno di milioni di farfalle. Nel vicino Monastero femminile di Christou Dassous sono conservate le spoglie di Aghios Arsenios. Da qui la strada porta ai villaggi meridionali di Alyki e Angheria, zona dell’aeroporto, ed a Punta da dove si imbarca per Antiparos.
Dal porto parte una stradina che conduce al centro del paese dove si trova il mercato (Agorà). Un’altra strada corre lungo il litorale dove sono concentrati ristoranti, “Kaffenion” (tipici bar locali) e pasticcerie.
Il punto più alto è il Castello costruito sul posto dell’antica acropoli usando i materiali antichi demoliti di cui frammenti sono ora visibili nelle mura e nei pochi resti rimasti.
Gli scavi effettuati hanno portato alla luce i ruderi di un tempio dedicato a Demetra, vicino alla Chiesa Bizantina di Aghios Kostantinos notevole per la sua architettura unica, per il suo “Templon” (altare) dorato scolpito in legno. In alcuni punti della città si trovano delle dimore signorili con i stemmi dei proprietari murati sull’entrata.
La città è piena di piccole chiese con degli altari di notevole bellezza scolpiti in legno.
La più importante è la Chiesa della Panaghia Katapoliani o Ekatompyliani (Madonna delle cento porte), una delle più vecchie Basiliche pre-cristiane della Grecia essendo la sua fondazione attribuita a Sant’Elena e Costantino il Grande. Gli studi ed i restauri hanno dimostrato che la sua costruzione risale al IV secolo.
A destra e a sinistra ci sono delle piccole cappelle e a Sud un Battistero. All’epoca dell’Imperatore Giustiniano (VI secolo) vennero fatte delle aggiunte che hanno conferito alla chiesa il suo aspetto odierno.
In uno degli edifici che si trovano nel recinto (peribolo) si trova il Museo Bizantino. Poco distante è situato il Museo Archelogico dove sono esposti i reperti trovati nell’isola dal Neolitico al periodo Romano.
Notevole è la collezione di ceramiche e sculture ed in particolare la Nike (Vittoria) di Skopas, ma soprattutto la lunga iscrizione detta “Chronikòn di Paros” (Cronaca) che risale all’epoca Ellenistica trovata nel 1627 e riutilizzata nelle mura del castello. Su di essa sono scolpiti in ordine cronologico gli avvenimenti riguardanti la storia dell’isola dal 2000 al 264/263 a.C. Santuari antichi sono stati scoperti a Dilion (Santuario di Apollo), dove c’è anche la Grotta di Archilocos, sulla collina Kounados (Santuario di Afrodite e di Ilizia) e nel Sud-Est i resti dell’Asklepeion.
L’isola fu abitata fin dalla preistoria sviluppando una civiltà che cronologicamente appartiene al periodo proto-cicladico del 3200-2100 a.C. Alla fine dell’età del bronzo esisteva in cima alla collina di Parikià un insediamento i cui resti furono scoperti dagli scavi. I vari reperti trovati confermano che l’isola aveva contatti anche con la Grecia continentale.
Vi si stabilirono i Minoici, gli Arcadi e gli Achei ed intorno all’anno 1000 anche gli Ioni. Dal VIII secolo a.C. fino alle guerre Persiane, Paros conobbe uno splendore eccezionale. Instaurò commerci fino a Mileto nell’Asia Minore e fondando una propria colonia a Thassos.
Tale splendore economico fu merito delle cave di marmo bianco con cui venivano costruiti templi e opere d’arte. Nell’isola (VI-V secolo) operava una scuola di scultura (Agorakritos, Skopas) e si svilupparono le Lettere e le Arti. Qui visse anche il poeta lirico Archiloco nel VII secolo.
Durante le guerre Persiane, Paros si schierò con i Persiani. Alla fine passò dalla parte degli Ateniesi diventando membro della Lega Ateniese. In seguito fu occupata dai Macedoni e dai Romani.
In epoca Bizantina, il suo splendore decadde e le uniche informazioni disponibili sono quelle sulle incursioni piratesche ed i loro saccheggi.
I Veneziani occuparono Paros nel 1207 annettendola ad Ducato di Naxos fino il 1537, anno del grande saccheggio di Barbarossa. Fu in seguito sottomessa ai Turchi.
Nel 1770-1774 fu la sede della flotta Russa sotto gli Orloff e prese parte attiva nella rivoluzione Greca del 1821.
A 10 km da Parikià verso Nord-Est si trova il Golfo di Naoussa, il più grande di Paros. In località Tris Ekklissies, si trovano i resti di una Basilica proto-cristiana e di tre chiese post-Bizantine, nonché il Monastero di Longovarda fondato nel 1638 con la sua ricca biblioteca ed il Laboratorio di Agiografia.