Spiagge:
Agios Georgios, Orkos, Agios Prokopios, Agia Anna, Maragas, Mikri Vigla, Kastraki, Aliko, Ayiassos, Plaka, Apollonas beach, Moutsouna, Sahara beach
Località interessanti da visitare
CITTADELLA DI NAXOS / MOUTSOUNA / APIRANTHOS / KORONOS / TRIPODES / APOLLONAS / KINDAROS / HALKI / POTAMIA /
FILOTI / MONI / EGGARES
Naxos, situata tra Mykonos, Amorgos e Paros non è solo l’isola maggiore delle Cicladi, ma anche la più fertile. Ha una superficie di 428 kmq. Dista 103 miglia marine da Pireo con cui è collegata con numerosi traghetti e navi passeggeri. Sono frequenti anche i collegamenti con le altre isole vicine. Il suo capoluogo è Naxos o Chòra (città). L’isola è montuosa con la cima di Zas a 1004 mt. Ci sono estese pianure fertilissime essendo i monti concentrati nella parte Orientale e Meridionale.
Naxos, oltre ai prodotti agricoli dispone anche di ricchezze minerarie (marmo, granito, smeriglio). Il capoluogo dell’isola, Chòra, costruita nella parte Occidentale è una delle più belle città Cicladiche, ricca di monumenti di varie epoche. All’ingresso del porto, sull’isoletta, si conserva una grande porta, “La Portara” appartenente all’incompiuto tempio arcaico di Apollo ( VI secolo a.C.), il Palazzo di Arianna secondo la tradizione popolare.
In epoca Bizantina vi fu costruita una Basilica a tre navate che fu distrutta nel 1344 durante le incursioni Turche. Non fu mai ricostruita. Chòra con le sue viuzze in salita e le sue vecchie case (alcune a tre piani) edificate con lo stile tipico Cicladico, è dominata dal Castello Veneziano costruito da Marco Sanudo nel 1207 e dove abitavano i Cattolici di Chòra, mentre a Burgos abitavano i Greci Ortodossi e nel terzo quartiere, gli Ebrei.
Del castello Veneziano si conservano parti della cinta esterna, tre porte e sette torri. All’interno si conservano i Monasteri delle Orsoline, dei Cappuccini ed il Museo Archeologico con importanti reperti della civiltà Cicladica tra cui sculture spiccano dei Kouri.
In una torre restaurata hanno sede il Museo Etnografico e quello Bizantino. Al centro è situata la Metropolis dei Cattolici con gli stemmi delle famiglie Franche dell’isola murate all’ingresso.
Lì vicino si trova anche il Palazzo di Sanudo, oggi in rovina. A Chòra oltre alle vecchie dimore signorili si conservano molte chiese bizantine e post-bizantine. Tra queste si notano la Metropolis del XVIII secolo. La Panaghia Chrysopolitissa ( una delle più vecchie), il Profitis Ilias con due icone del famoso Agiografo Anghelos del XVI secolo.
A Grotta la Chiesa di Aghios Georghios (XII secolo), a Palàtia, Aghios Antonios dei Cattolici (XV secolo).
A Grotta gli scavi hanno portato alla luce un insediamento del primo periodo Cicladico con ricchi reperti, come ad Aplomata che fu ininterrottamente abitata sin dall’epoca Geometrica (VIII secolo a.C.), ma si sono trovati anche reperti del IV secolo. Tutti questi reperti sono la valida testimonianza che Naxos fu uno dei centri più influenti della civiltà Cicladica. A 3 km da Chòra si può visitare il Monastero di Aghios Ioannis Chrisostomos.
Da qui partono le strade per visitare i villaggi dell’isola ricchi di bellezze naturali, torri Veneziane e chiese.
Ad Anghida ci sono i resti di un santuario antico e la chiesa gemella (Cattolica ed Ortodossa) di Aghios Artemios.
A Galanado vediamo la Torre Veneziana di Belonia, una volta residenza estiva del Vescovo. Più a Sud il Monastero di Timios Stavròs (Santa Croce) noto come Torre di Baseos. La zona Traghea, già nota nell’antichità con lo stesso nome, è una delle più fertili. Rinomata per le belle case, le chiese e le torri.
A Halki troviamo la Chiese di Panaghia Protothroni (X-XII sec) con importanti affreschi e la torre Veneziana proprietà della famiglia Grazia. Importanti sono anche le Chiese della Panaghia Damniotissa a Kalòxylo e di Aghios Nikolaos ad Akàdimi dove si trova anche la torre Makropoliti. A Moni (4 km da Halki) troviamo la Chiesa Bizantina della Panaghia Drossiani del VI secolo, la più vecchia dell’isola.
A Nord di Halki troviamo le chiese di Aghios Isidoros e della Panaghia Rahidiotissa, nonché i ruderi del Monastero Cattolico di San Francesco.
Ad Ovest ci sono i ruderi di un castello Veneziano del 1250 e a Potamià i resti delle torri Veneziane con la Chiesa di Aghios Mamas del IX secolo. Da Halki la strada conduce al villaggio di Filoti con la Chiesa della Panaghia di Kimissis e a nord sul monte Zas la Grotta Sacra di Zas o delle Baccanti dove secondo la mitologia nacque Zeus. A 7 km c’è il villaggio di Danakòs e il paese di Apirathos con evidente influenza Veneziana nell’architettura delle sue case e le torri dei Sommaripa, Crispi e Sforza-Kastri.
Nel Museo locale è custodita una importante collezione di reperti trovati nell’area.
Poco oltre il paese troviamo le Chiese di Thelogos, Aghia Kiriaki e Theotokos del XIV, IX e XII secolo rispettivamente.
A Sud di Chòra si trovano dei bei villaggi con mulini a vento, ricchi di bellezze naturali ed artistiche. A Glinàdo c’è la Chiesa di Aghios Georghios, a Tripodes quella di Aghios Mattheos e i ruderi del Paliopyrgos di Plaka.
Più a Sud, vicino alla costa, sorge Poliochni con ruderi preistorici e la torre Veneziana.
Presso Sangri troviamo le torri dei Sommaripa, Della Rocca, Paleologos e Barozzi e le Chiese Bizantine di Aghii Anargiri ed Aghios Ioannis sul posto dell’antico Santuario di Demetra e Persefone, la chiesa di Aghios Eleftherios, la Panaghia Kaloritissa, Aghios Nikolaos, la Panaghia Arkouliotissa e i Santi Akyndinos e Georghios. A Sud di Sangri si trovano le rovine del Castello medievale di Apalyrou.
A Sud-Est sorge l’imponente Pyrgos Himarrou dove si arriva da Filoti.
Sulla costa sudorientale, nel Golfo di Panormos sono stati trovati i resti di un insediamento preistorico fortificato, del 2400-2300 a.C. Nella parte Orientale, tra Chòra ed Engarès, vicino al villaggio di Galini, sorge il Monastero della Ypsili fortificato con una torre costruita nel 1600 da Giacomo Cocco. Una torre Veneziana si conserva anche a Kourounochori da dove la strada porta a Kinidaro dove esisteva un tempio ad Artemide.
Più a Nord, a Fleriò, si può vedere un “Kouros” arcaico incompiuto del VI secolo. Nella parte Nord-Orientale dell’isola prendendo la strada che arriva ad Aripathos troviamo i villaggi di Kòronos, Skadò. Komiàki ed Apòllonas dove si trova un’altra colossale statua di Kouros incompiuta con l’aspetto di Apollo, del VII secolo e vicino altri ruderi di fortificazioni medievali.
Naxos fu abitata per la prima volta dai Traci che vi portarono il culto del dio Dionisos; seguiti dai Carii e dagli Ioni. Centro della civiltà Cicladica (3200-2100 a.C.) come hanno dimostrato i ricchi reperti degli scavi (Grotta) fu abitata in epoca Micenea (Aplomata) e con la colonizzazione degli Ioni intorno il 1000 a.C. conobbe un periodo di prosperità che arrivò al suo culmine nel VI e VII secolo a.C.
Durante le guerre Persiane si schierò contro i Persiani diventando membro della Lega Ateniese. In seguito passò ai Macedoni, ai Tolomei d’Egitto, ai Rodi ed infine ai Romani. In epoca Bizantina subì molte incursioni piratesche che obbligarono gli abitanti a rifugiarsi all’interno. Qui fortificarono i nuovi abitati per difendersi.
Nel 1207 il veneziano Marco Sanudo conquistò l’isola facendola sede del Ducato di Naxos e Archipelago.
Nel 1537 come le altre isole subì la devastante incursione di Barbarossa; dal 1566 al 1569 fu proprietà di Giuseppe Nasi. In seguito venne conquistata dai Turchi e liberata insieme alle altre Cicladi.