Spiagge:
Ornos, Paraga, Kalafati, Paradise, Super Paradise, Agrari, Elia, Platis Gialos, Kalo Livadi, Aghia Anna, Psarou, Aghios Ioannis, Aghios Stephanos, Panormos, Agios Sostis, Korfos, Ftelia, Frangia, Kapari, Houlakia, Lia.
Località interessanti da visitare
HORA / ANO MERA / PANORMOS / ARMENISTIS / KALAFATIS / AGIOS IOANNIS
Mykonos è situata tra Tinos e Naxos a 110 miglia marine da Pireo e 71 dal porto di Rafina, Attica. Ci sono collegamenti regolari via mare da entrambi i porti anche con servizio di aliscafi per il periodo estivo.
Da e per Atene opera un regolare servizio aereo durante tutto l’anno. Durante l’estate l’isola è collegata anche a Rodi, Iraklion, Creta e Santorini.
I collegamenti con le altre isole sono assicurati con i servizi marittimi circolari operanti tutto l’anno. Intensificati d’estate e con traghetti locali per le isole vicine.
Mykonos ha una superficie di 85 kmq con il territorio brullo e collinoso, stupende insenature e belle spiagge. La mancanza di alberi è il risultato di incendi nei secoli passati e all’incuria nel piantarli nuovamente.
Nel capoluogo dell’isola, Mykonos o Chora (città), costruita nella parte occidentale, il monumento più importante è la Chiesa della Panaghia (Madonna) Paraportiani che è considerata anche la più importante di tutte le 400 chiese esistenti.
Queste piccolissime chiesette dai loro tetti vivacemente dipinti, venivano costruite per un preciso scopo in tutte le isole Cicladi. I Turchi per evitare le rivolte degli abitanti ribelli fomentante anche dalla chiesa, avevano stabilito rapporti con la chiesa Ortodossa garantendo l’immunità della proprietà Ecclesiastica, ma confiscando quella privata. Fu allora che gli abitanti trovarono la soluzione di regalare le loro terre alla chiesa con accordi particolari per mantenere la proprietà ed evitare la confisca da parte dei Turchi.
Per dimostrare comunque la proprietà Ecclesiastica fu escogitato il sistema della costruzione di queste chiesette. A volte anche con l’annesso cimitero dei proprietari. Di queste, molte non esistono più.
La Chiesa della Panaghia si trova nel quartiere del Castello e la sua architettura è unica con la combinazione di elementi bizantini, popolari ed occidentali. Il quartiere del Castello si trova su una piccola altura nel luogo dove i Veneziani costruirono la loro fortezza o Kastro di cui rimangono solo ruderi e parti della cinta muraria. Proprio sotto il Castello si trova il quartiere di Alefkandra, detta anche la Venezia di Mykonos.
Quest’area era destinata alla costruzione delle dimore dei capitani. Le pittoresche case sono costruite direttamente sul mare con balconi in legno e porte che permettevano ai capitani un diretto collegamento con il mare. Nella vicina piazzetta si trova la Metropolis (Cattedrale) ed una vecchia chiesa Cattolica. Sull’altro lato troviamo i famosi mulini a vento di Mykonos. Oggi l’area di Alefkandra è un punto d’incontro caratterizzato da ottimi ristoranti panoramici, e punti di ritrovo di cui la città ne è piena.
Da qui attraverso strette viuzze lastricate con i bordi delle pietre pitturate di bianco e brulicanti di vita, si arriva al porto, altro posto d’incontro alquanto movimentato. La città vincolata da rigidi leggi urbanistiche ha mantenuto inalterato lo stile architettonico tipico delle Cicladi con case basse, vie strette, scale e portici esterni, in legno, dipinti e dai vivacissimi colori che lasciano stupiti.
La particolare applicazione dell’intonaco sulle pareti fa sì che i raggi del sole vengano deviati assicurando la freschezza degli interni. Mykonos si scopre ogni giorno percorrendola a piedi. Nel piccolo museo archeologico si possono vedere i reperti provenienti dagli scavi in Delos e Rinia e nel museo etnografico situato nel Castello, si può ammirare una collezione di mobili, icone, sculture e strumenti musicali tradizionali.
Nella biblioteca comunale oltre ai libri sono esposte le collezioni di monete ellenistiche e di sigilli. Ad 1 km verso sud incontriamo in località Linò i ruderi di una torre chiamata “Portes” che probabilmente faceva parte delle vecchie fortificazioni.
Nel vicino Platis Gialòs esiste una enorme cisterna sotterranea costruita per la raccolta dell’acqua, conosciuta come Pigadi tou Giannarou (pozzo di..). A Platis Gialòs, come nelle vicine Ormos, Psarou, Aghios Ioannis eKorfos troviamo delle bellissime spiagge attrezzate. Dalla città, prendendo l’unica strada verso Est troviamo a 6 km in località Ano Mera il Monastero della Panaghia Turliani che secondo la tradizione fu costruito nel 1542 da due monaci da Paros sopra una antica chiesa. Il suo aspetto odierno risale al 1767.
In località Palekastro troviamo i ruderi di una fortificazione, il convento femminile del XVII secolo. Sulla vicina piccola altura i resti di una cinta muraria. Nelle vicinanze sono emerse tracce di insediamenti preistorici e reperti del Neolitico che confermano l’esistenza di un importante abitato antico. Da qui si scende a Kalafati, a 12 km dalla città, una delle più belle e grandi spiagge dell’isola.
Le informazioni sul passato storico di Mykonos sono molto limitate. Nell’antichità l’isola non ebbe un ruolo importante.
In epoca storica venne colonizzata dagli Ioni. Dallo scarso contributo alla Lega Ateniense si deduce che l’isola fosse povera. Secondo il geografo antico Stylax esistevano due città. Una si trovava nella parte occidentale vicino all’odierno capoluogo mentre l’altra si trovava a Nord in località Paliò Kastro.
L’isola conobbe un certo splendore durante l’epoca dei Tolomei. Più tardi durante il dominio dei Romani, per decadere durante il periodo Bizantino.
Dal 1207 d.C. e fino al 1390 con Tinos divenne proprietà della famiglia Ghizzi. Passò poi lo stesso anno alla diretta dipendenza di Venezia.
Nel 1537 il pirata Barbarossa la saccheggiò causando enormi distruzioni e subito dopo venne conquistata dai Turchi.
Gli abitanti allora divennero pirati. Uno degli avvenimenti più importanti per l’isola fu la costituzione nel 1615 del “Koinòn”, Comune dei Mikonioti.
La fine del XVIII secolo è caratterizzato da un grande sviluppo e splendore economico; grazie alla consistente flotta mercantile degli abitanti, da sempre abili marinai.
Questa flotta fu messa nel 1821 a disposizione della rivoluzione Greca con la sua portabandiera Mantò Mavrogenous, armatrice e combattente per la libertà, ora eroina nazionale.