Spiagge:
Pisses, Gialiskari, Koundouros, Orchos, Kampi, Spathi, Otzias
Località interessanti da visitare
KORISSIA / OTZIAS / MYLOPOTAMOS / KOUNDOUROS
Kea è l’isola più settentrionale delle Cicladi e la più vicina ad Attica da cui dista solo 12 miglia. Il capoluogo è Ioulis o Chòra situato nell’interno. Dal territorio prevalentemente montuoso, anche se la cima più alta non supera i 600 mt., ha fertili valli che scendono dolcemente verso baie e belle spiagge.
Ha una discreta rete viaria che permette di esplorarla agevolmente. I collegamenti sono giornalieri con la vicina Lavrion in Attica e una volta alla settimana con Pireo durante l’estate. Si collega con altre isole grazie a traghetti circolari e veloci aliscafi.
Il capoluogo Ioulis fu costruito sul sito dell’antica città a 6 km dal porto di Korissìa o Livàdi. L’architettura delle bianche case a due piani è rigorosamente Cicladica, con strette stradine lastricate che salgono verso il rione Kastro con il castello Veneziano.
Tra esse ci sono belle chiese con templi in legno scolpito ed icone di notevole valore artistico e storico del XVII e XIX secolo.
Dal castello si gode una splendida vista dell’isola e delle coste dell’Attica. Il monumento antico più insolito è senza dubbio il “Leone di Kea“, colossale scultura in pietra del 600 a.C., opera di uno scultore Ionico. Si trova a circa 1 km da Chòra e da sempre è stato legato alle tradizioni mitologiche dell’isola.
Molti torri di età Ellenistica si trovano sparse nelle campagne di Kea. I resti dell’antica città Pilèssa si trovano in località Pisses a 2 km dal Monastero di Aghia Marina costruito intorno ad una torre Ellenistica di tre piani.
Tra le più belle località di Kea c’è senz’altro il Golfo di Koundouros, vicino a Pisses, molto verde, con belle spiagge e baie. Quest’area è sviluppata turisticamente e permette validi soggiorni.
L’antica Karthèa è stata trovata a 12 km da Chòra in una zona difficilmente accessibile; l’altra città, Korissìa, si trovava sul posto dell’odierna cittadina di Livàdi. Qui sono stati portati alla luce importanti reperti, ora esposti nel museo di Atene.
Vicino a Livàdi troviamo il bellissimo Golfo di Vourkari; nella vicina penisola di Aghia Irini i resti di un antica città dell’età del Bronzo che fiorì dal 2000 al 1400 a.C. Da qui, passando dal Golfo di Otzià si arriva al Monastero di Panaghià Kastrinì (Madonna del Castello) sulla punta estrema dell’isola.
Grazie alla vicinanza alla terraferma, l’isola venne abitata alla fine del Neolitico (3.000 a.C.) come dimostrano i resti trovati a Kèfalos. Nell’antichità si chiamava Kèos dall’eroe mitologico Kèos o Kia mentre Tzia risale ai tempi dei Turchi.
Gli Ioni arrivati intorno l’anno 1000 costruirono quattro città indipendenti: Ioulis, Korissìa, Piìessa e Karthàia che ottennero un grande sviluppo.
Prese parte alla guerra contro i Persiani e partecipò alla Lega Ateniese diventando alleata anche di Tebe. In seguito fu conquistata dai Macedoni, dai Tolomeid’Egitto ed infine dai Romani che segnarono l’inizio del suo declino.
In epoca Bizantina fecce parte del Tema del Egeo e dopo la caduta di Costantinopoli fu concessa ai Veneziani.
Subì varie incursioni piratesche; la più cruenta nel 1537 ad opera del Barbarossa che segnò l’arrivo dei Turchi.
Nel 1770 fu occupata dalla flotta Russa in guerra con i Turchi. Dal 1781 per oltre un decennio divenne la base del eroe Lambros Katsònis che con la sua flotta attaccava le navi Turche. Fu liberata nel 1821.