Spiagge:
Tutta l’isola è un grande sito archeologico da visitare.
Isola sacra durante l’antichità, Delos, patria di Apollo accoglie un grande numero di visitatori interessati ai suoi monumenti. Oggi è disabitata e vi si arriva con gite organizzate da Mykonos da cui dista circa 3,5 miglia marine. Uno stretto canale la separa da Rinia, anche’essa disabitata.
Nell’antichità si chiamava Ortyghia (Ortigia). Secondo la mitologia vi si rifugiò Latona, madre di Apollo ed Artemide per sfuggire alla gelosa Era, moglie di Zeus. I reperti archeologici confermano che l’isola era abitata già nel 3000 a.C.
L’isola è un immenso sito archeologico. Nella parte Nord-Occidentale si trovano i Propilei (entrata) e l’Agorà dei Compitaliasti o Ermesiasti (del II secolo a.C.) frequentata dai commercianti Romani e dai Liberti che vi si radunavano per adorare i Lares Compitales (divinità dei Croccichi). Subito dopo si apre la Via Sacra con le basi degli ex-voto.
Ad Ovest era la grande Stoa di Filippo costruita intorno l’anno 210 a.C. e dalla parte opposta il cosiddetto Portico Sud (III secolo) e l’Agora (mercato) Sud o Agora dei Delii. Il Santuario di Apollo insieme ad altri tre templi dedicati al Dio si trovava a Nord-Est della Stoa di Filippo.
Il terzo tempio di cui si conservano i resti è noto come quello degli Ateniesi. Poco prima del tempio troviamo la Casa dei Nassi e la Stoa dei Nassi (VI secolo a.C.). A Nord c’è il Tempio di Artemide del II secolo a.C. Costruito sopra i ruderi di uno precedente datato VII secolo.
Nella parte Nord del tempio di Apollo, si trovano i cosiddetti “Tesori” e ad Est di essi il Prytàneion del V secolo ed il monumento al Toro del IV-III secolo.
A Sud-Est del monumento spicca l’Altare di Zeus protettore dei marinai e a Nord il Tempio di Dionisos ed il Portico che probabilmente fu eretto da Antigonos Gonatas alla fine del III secolo. Ad Ovest c’erano vari edifici, l’Ekklesiastikòn luogo di riunione della Vouli (Parlamento) e del Demos (Comune – dei Delii), ed il Tesmoforion del V secolo dedicato al culto della dea Demetra.
A Nord del Tempio, nel quartiere del lago, si trovava l’Agorà di Teofrasto, il Santuario dei dodici Déi Olimpici, il Tempio di Latona e l’Agorà degli Italiani.
Dal tempio di Latona a Nord del Lago Sacro una strada portava alla famosa Via dei Leoni, decorata con nove leoni marmorei dei quali si conservano solo cinque. Un po’ più in basso si trovava il Lago Sacro dove nell’antichità nuotavano i cigni di Apollo.
Questo lago fu sepolto dopo una epidemia malarica nel 1926. A Nord-Ovest della Via dei Leoni si trovava la sede dei Poseidoniasti di Beirut, centro commerciale degli adoratori di Poseidon (Nettuno), due palestre, il Santuario dell’Archegeta, il Ginnasio e lo Stadio. Il quartiere più abitato era quello del Teatro. Sul lato Sud del Santuario erano le case dell’età Ellenistica e Romana, ornate con mosaici e pavimenti musivi, la Casa dei Delfini, la Casa delle Maschere, la Casa del Tridente, la Casa di Dionisos e molte altre ancora.
Da qui si arriva al Museo che custodisce reperti degli scavi in isola. Ad Est del quartiere del teatro si conservano vestigia di Santuari e c’è una stradina che conduce verso la cima del monte Kythnos (Cinto) dove si trovavano il Santuario di Zeus di Cinto e quello di sua figlia Atene di Cinto. A Nord-Ovest della casa delle Maschere si trovano i resti del Teatro (17 delle 26 file di sedili) costruito nel II secolo a.C. per 5500 posti.
Probabilmente verso l’anno 1000 a.C. i coloni portarono il culto di Apollo, dio della luce e della musica. Dal IX secolo a.C., Delos con la protezione di Naxos, diviene centro politico e religioso della confederazione degli Ioni, abitanti delle isole dell’Egeo. Nel VI secolo a.C. gli Ateniesi divennero membri della confederazione sulla base della loro origine Ionica.
Nell’isola si festeggiava ogni 4 anni le Dilia in onore di Apollo. Dopo la fine delle guerre Persiane (478) Delos divenne il centro della Lega Delio-Ateniese. Qui si riunivano ogni anno i propri membri per discutere e fissare l’entità dei contributi alla cassa centrale. Questa fu custodita nell’isola fino al 454, quando fu portata ad Atene. Nel 426 a.C. l’isola fu purificata trasportando tutti i resti delle sepolture nella vicina Rinia e vietando le nascite e la morte sul suolo sacro.
Durante l’era dei successori di Alessandro Magno l’isola si staccò da Atene. Divenne indipendente e centro di varie leghe sotto i Macedoni, gli Egiziani ed i Rodensi.
Nel 166 a.C. con decreto senatoriale Romano, tornò sotto il dominio di Atene. Nell’anno 88 a.C. fu saccheggiata dal Persiano Mitridate che distrusse i monumenti, uccidendo quasi tutti i 20.000 abitanti.
Nel 69 a.C. l’isola subì una nuova distruzione dalla quale non si è più ripresa; rimase disabitata per diventare covo dei pirati.
La sua riscoperta avvenne dai primi visitatori nel XV secolo che riportarono ala luce per primi le vestigia del passato.
Dal 1872 la Scuola Archeologica Francese iniziò sistematici scavi che ancora oggi continuano.