Spiagge:
Glifa, Panagia, Psaralyki, Camping beach, Soros, Vathis Volos, Agios Spiridonas Beach, Kako Rema, Livadia Beach
Ad Ovest di Paros si trova Antiparos. La più grande tra quelle che circondano Paros (35 kmq): Diplò, Stronghilo, Sagliàngos, Kàvoura e Despoticò. Dista da Paros solamente 1,5 km, collegata con caicchi locali al Porto di Parikià e Punta (il posto più vicino).
Nell’antichità si chiamava Oliaros. Antiparos è il villaggio principale dell’isola, piccolo centro dove c’è tutto. Bar, taverne dove gustare i piatti tipici, negozi di artigianato locale (cuoio e orafo) e supermercati.
L’isola ha tante spiagge sabbiose e acque pulitissime. Tutte con caratteristiche molto diverse tra loro. Sono poche quelle attrezzate, molte le piccole calette. Agios Georgios è tra le spiagge più apprezzate, sul versante occidentale, in prossimità dell’omonimo villaggio.
Dagli anni ’70 ed ’80, Antiparos è diventata meta turistica molto popolare. Ha attratto molto i nudisti, per le remote e sabbiose spiagge.
La torre del castello
Il Castello Veneziano di Antiparos è un tipico esempio di insediamenti fortificati stabiliti nelle Cicladi tra il XIII e il XVI secolo. La sua costruzione risale alla metà del XV secolo, quando il veneziano Giovanni Loredano sposò Maria Sommaripa di Antiparos. La versione originale aveva un tumulo al centro e case intorno al perimetro.
Le case erano costruite come blocco continuo e le pareti esterne fungevano anche da muro difensivo dell’insediamento fortificato. L’unico ingresso era nell’ala Sud. All’interno dell’insediamento principale le case si sviluppvano su tre piani, ciascuno con un ingresso separato che conduce ad una scala esterna.
Nel corso dell’insediamento è esteso è stato esteso al di fuori dell’ala sud in modo da formare un anello di forma rettangolare chiamato “Xopyrga” e all’interno del contenitore originale intorno alla base della torre circolare.
La Grotta di Antiparos
Al centro dell’isola si trova una tra le più belle e misteriose grotte del mondo: la famosa Grotta di Antiparos. La grotta è molto ampia e si estende su vari livelli. Dal periodo neolitico in poi la grotta fu usata come riparo naturale; in seguito anche per la ceramica e il culto di Artemide.
All’ingresso del sito si trova la magnifica Chiesa di Agios Ioannis Spiliotis e sull’altare c’è una iscrizione dei generali di Alessandro Magno e re Ottone. Nella grotta i visitatori hanno lasciato un segna; tra questi Lord Byron e il primo re di Grecia, Otto.
Durante l’occupazione tedesca, parte della grotta è stato distrutto. La grotta fu ristrutturata nella seconda metà del 1900 ed aperta al pubblico.