Spiagge:
Niborio, Gria Cape, Achla, Vori, Platanos, Paraporti, Lidi beach, Ghialia, Pisso, Ghialia, Aghios Petros, Psili (Chrissi Ammos), Kipri, Fellos, Zorkos, Vitali, Mikri, Peza, Ateni, Aghia Marina, Aghios Kiprianos, Apothikes, Kantuni, Vinci, Aghia Katerini, Milos beach
Andros è l’isola più settentrionale delle Cicladi, seconda per grandezza dopo Naxos (373 kmq). Dista 69 miglia dal Pireo e solo 36 da Rafina, cui è ottimamente collegata con ferry-boat ed aliscafi.
Catene montuose con ripidi pendii divisi da gole, alvei di torrenti. Valli coltivate ad olivi, fichi, aranci, limoni, uva. Abbondante acqua corrente. Tutto ciò compone il paesaggio di questa bellissima isola che si diversifica dal tipico modello delle Cicladi. Le sue montagne finiscono in ripidi burroni o in rocciosi promontori, mentre le valli si spengono in lidi sabbiosi.
La capitale Andros o Chòra si trova nel lato sud-orientale dell’isola ed è il secondo porto dopo Gavrio sul lato opposto dove arrivano i traghetti dalla terraferma.
Andros è una cittadina bellissima, con case padronali in stile neoclassico e cicladico. Strette viuzze in salita con archi, belle chiese, due pittoresche piazze nel centro e sorprende per il suo tono signorile.
L’isola dispone di buone strutture turistiche, buona rete stradale ed ha diverse spiagge. Segnaliamo quelle di Nimborio, di Paraporti, la baia di Korthiou a Batsi, Gavrio e Vitali. Ci sono inoltre rinomate fonti curative.
Nella città di Andros s’incontrano la tradizionale architettura cicladica nelle strette stradine dalle case bianchissime e quella neoclassica, nelle piazze dalle vecchie palazzine signorili, dimore dei tanti capitani di mare originari dell’isola. Interessanti da visitare: il Museo Nautico, Il Museo Archeologico ed il Museo d’Arte Moderna.
Del Messa Kastro costruito dai Veneziani nella penisola all’estremità di Chòra si conservano diverti resti. Parti delle mura, della torre ed il ponte di pietra ad arco che lo univa con il Kato Kastro.
Da visitare la Chiesa della Panaghia (Madonna) Palatiani. A Sud di Chòra troviamo i villaggi di Lamira, Strapouries e Ypsilà, ricchi di verde e giardini, ed il villaggio di Menites, tra i più belli dell’isola con la chiesa della Madonna di Cumulo e ruderi di torri.
Più a Sud, Messaria fu centro dell’isola nel XVIII e XIX secolo. Qui troviamo la torre della famiglia Kairis, che guidò l’insurrezione contro i Turchi e la Chiesa dei Taxiarchi (Arcangeli) che secondo un’iscrizione fu costruita sotto Manuele Comneno (1143-1180).
Da notare il suo “templon” marmo del XVIII secolo. Le chiese dell’Arcangelo Michele a Melida e della Kimisis a Messathuri risalgono allo stesso periodo. A Fallida, Niceforo Fokas al suo ritorno dopo la liberazione di Creta, costruì nel 961 il Monastero di Panahrandos.
Ad Apikia (Nord ovest di Chora) si trovano le sorgenti di Sariza e più a Nord il Monastero di Aghios Nikolaos del XVIII secolo. Il vicino villaggio di Stenies è uno dei più pittoreschi con belle case per la maggior parte di capitani e marinai. Una delle zone più belle si estende a Sud di Chòra, verso il villaggio di Korthi con tante torri Veneziani sparse nell’area.
A Kohilos è interessante la Chiesa della Panaghia Faneromeni ed il Castello Veneziano noto come Apano-Kastro (Castello di Sopra), Paleokastro o Kastro tis Griàs (Castello della Vecchia).
A Zagorà gli scavi hanno portato alla luce reperti dell’epoca geometrica (VIII secolo a.C.), mentre a Paleopolis troviamo i ruderi dell’antico capoluogo dell’isola e l’Acropoli costruita già all’epoca storica.
Nel vicino villaggio di Apròvato ci sono i ruderi di un’altra torre ed il Monastero di Zoodòchou Pigis (Sorgente di Vita), protettrice dell’isola.
Poco dopo troviamo Batsi (27 km da Chòra), importante centro turistico. Vicino a Batsi troviamo Gavrio (34 km da Chòra) il principale porto dell’isola. Nei dintorni si trovano le belle chiese di Aghios Haralambos e della Metamorfosi (Trasfigurazione). Nella parte Nord dell’isola troviamo i villaggi di Aghios Petros e Kastellaki con i ruderi di una torre, Makrotalanto con le vestigia di un castello medievale, Kalivari e Varidi con la sovrastante fortezza nota come Vriokastro.
Secondo la mitologia Apollo diede l’ordine di far emergere dal mare un isola per dar rifugio agli Argonauti alle prese con una terribile tempesta. Il suo nome deriva dal nipote d’Apollo, Andro. Scavi testimoniano l’esistenza di insediamenti già nel periodo geometrico.
Nel passato fu chiamata Hydroussa, Lasia e Gavros e usata da Fenici, Cretesi e Carei. Fu di certo conquistata dagli Ioni intorno all’anno 1000 a.C. che divennero una potenza navale arrivando a costruire insediamenti nelle isole vicine, in Tracia e perfino in Asia Minore.
Qui si sviluppò l’adorazione del dio Dionisios (Bacco), onorato con festeggiamenti chiamati “Dionisiache”.
La leggenda vuole che da una sorgente sgorgasse vino in onore del Dio. Acerrima avversaria di Atene, divenne dal 476 a.C. sua fedele alleata. Partecipò con la Lega Ateniese contro i Persiani ed i Macedoni, che, sconfitta la Lega a Cheronia, occuparono l’isola. I Romani la conquistarono nel 200 a.C. e forzarono la popolazione ad abbandonarla per stabilirsi a Dilios. Dopo averla distrutta, la cedettero ad Attalo, Re di Pergamo nell’Asia Minore.
L’isola rifiorì spiritualmente nel periodo Bizantino e si rese famosa la sua Accademia Filosofica. Nello stesso periodo ebbe anche un notevole sviluppo economico grazie alla lavorazione della seta.
Dal 1207 al 1556 l’isola divenne dominio Veneziano e col Ducato di Naxos fu assegnata a Marino Dandolo.
I Veneziani fortificarono l’isola con torri e castelli per proteggerla dai pirati che la saccheggiarono nel 1537 capeggiati dal Barbarossa.
Fu conquistata dai Turchi nel 1566 e liberata durante la rivoluzione del 1821 alla quale gli abitanti diedero un grosso aiuto.